LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Antonio Spagnuolo
|
|||
“Il gioco delle mele” Quello che adesso stringi fra le coltri è soltanto il ricordo di follie che rincorresti al tempo delle mele: fantasmi che ti ripetono gesti allucinanti. Null’altro che illusioni aggrappate ad un sogno rimasto indiscreto . Lo spazio che le dita riuscivano a comporre sgualciva l’orlo dei quaderni segreti. Nel lampo che lo sguardo franava al passo e ricamava le fantasie dell’orizzonte tu eri la carne da mordere, colorata per vaneggiamenti tutto svaniva inesorabilmente tra le carte ed il video, in abbadono, trattenendo le mani sul bordo delle vene che scorrevano tra i minuti dell’ignoto . Ecco i miei sogni radunati alla sera pronti a sconvolgere il vuoto dei muscoli. Pronti a rigare i margini del cielo con le vocali di fuoco che disgregano il senso. A volte torna, a volte riprende le parole ed una luce forsennata come il pensiero di colpa o di fuga rinverdisce la pelle, nel passo liquefatto. Non ha più senso la bocca inaridita dove parlava il petalo a confondere lo sciogliersi dell’onda. All’improvviso ti svegli e chiedi una carezza crogiolo di future inesattezze punto e daccapo nel rombo di un naufragio. * Antonio Spagnuolo |
|